“King Glitch” reviewed by Stillborn

Sarà la primavera.. anzi sarà che è già estate.. fatto sta che anche la portoghese Crónica avverte quest’aria solare, calda e gioiosa e anche i suoi artisti rispondi agli umori estivi con prodotti altrettanto estivi.. e per un attimo ci si stacca dalla sperimentazione grigia e surreale per gettarsi tra le onde più fresche e gradevoli del pop! eheh! ..ma cosa avete capito? Il disco #18 della Crónica non è mica il best of dei Beach Boys!! ..certo, può essere considerato “pop”, ma solo da chi consuma ogni giorni elettronica sperimentale a iosa.. praticamente è un disco “pop” visto da chi da anni plasma e manipola suoni, gioca con l’elettronica, improvvisa coi rumori, ha consumato musica industriale in quantità Industriale.. da chi da anni ha ammirato i lavori Staalplaat fino ad arrivare ad esserne prodotto.. da chi dalla Svezia si ritrova a vivere ad Amsterdam e a progettare installazioni assurde.. insomma è un disco pop ma per modo di dire.. eheh!

Heimir Björgúlfsson e Jonas Ohlsson ci hanno pensato bene a fare questo King Glitch (..e già dal titolo si intuisce qualcosa) e quello che ne è venuto fuori e qualcosa di spettacolare, qualcosa in cui la musica industriale si fonde alle eclettiche manipolazioni del duo svedese, che in preda a possessione divina miscelano glitch, click’n’cut, hiphop, funk, electro, noise, downtempo e chi più ne ha.. ma che è? pezzi da 18 secondi, un altro da 9 minuti! Mini-brani glitchosi, mini-brani così liquidi che ti scivolano via come se niente fosse, altri che giocano totalmente con l’assurdo (grande per esempio Tables laid out to desert food), altri che sembrano predendersi gioco della musica di consuma, destrutturandola e ricomponendola a proprio piacimento.. King Glitch è tanto pop quanto astratto e assurdo.. un piccolo spettacolo! Da assaporare più e più volte.

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