La lunghezza del titolo dell’album ha già bruciato buona parte dello spazio concesso da questa rivista alle singole recensioni. Già per questo i tre inspirano simpatia. Chi non è estraneo ai lavori dei genieali Stylluppsteypa avrà peraltro riconosciuto la propensione ai titoli prolissi e assurdi dei folli Islandesi, ed è proprio all’universo Stylluppsteypa che appartengono i due personaggi a cui Pimmon si unisce in quest’occasione. Un lavoro giocoso e gioioso du pura estasi glitch ma non per questo scontato, semmai in continua evoluzione, in cui i tre dimonstrano quanta vitalità sia ancora possibile far sprigionare dal suono digitale se lo si dona di visioni personali e inconsuete. Bravissimi.
Daniela Cascella