“Digital Junkies in Strange Times” reviewed by Blow Up

La carriera di Slavin continua articulando lo stesso discorso che il titolo ben rappresenta, lasciandosi andare in un quello che in mano meno abili potrebbe diventare un ammaso di cianfrusaglie sonore (canzoni R&B, field recordings, ekettronica manipolata, qualche tocco jazzy…). La vena giocherellona che scova tra la spazzatura che il nostro mondo sta diventando va di pari passo con un pensiero analitico, tanto preciso quanto leggero. Pure la durate dei 4 pezzi è curiosamente bislacca: si va dal minuto e mezzo di un frammento acustico (“Acousmatis”) ai 41 minuti dell’ipnotico vagabondo finale “Moonlight Compilations” (7) Girolamo Del Maso