Lo statunitense David Lee Myers, da metà anni ottanta armeggia con le sue feedback machines.
Prima come Arcane Device e negli ultimi anni, sempre più spesso con il suo nome.
Si è accompagnato in produzioni con artisti storici come Tod Dockstader o prossimi alla storicizzazione come Asmus Tietchens.
Suono e immagini in montaggio nei live, per un’espressione di intransigente bellezza (quando + e quando -), comunque, quasi sempre in assenza di un input generante (tuttalpiù, utilizzato come evento/start per sovrapposizioni di suono elettronico).
L’azione, è osservazione e controllo dei flussi autogenerati, quasi null’altro.
Quest’ultimo lavoro, registrato a New York fra il 2020 e il 2021 ed edito dalla portoghese Crónica, si piazza dalle parti di una stasi dronante, fissa e imperturbabile, che par quasi, una prova di superamento in libera fluttuazione dell’esosfera.
Un qui e un’ora, senza propulsione in avanti ne indietro, un microscopico punto ed il non concepibile dell’infinito.
Via Kathodik