Ran Slavin è un artista multimediale di Tel Aviv che si occupa di musica, cinema, video arte e installazioni; ne ricordiamo un buon CD qualche tempo fa ma ha prodotto soprattutto lavori per performance live e d’arte contemporanea. In “The Wayward Regional Transmissions†presente otto trace in cui media perfettamente estetica avant-glitch e folk mediorientale; non pensiate perè ai glitch-pop e glitch-folk tanto in voga qualche anno fa. Qui tutto è estremamente sommesso e intimista, la catarsi elettronica è un mero strumento attraverso cui si lasciano evaporare campioni di corde (e, in un paio di pezzi, sublimi straniti vocalizzi femminili) che ondeggiano come odalische in uno spazio aperto, desertico, annichilito da un caldo soffocante. Solo a tratti le ritmiche prendono corpo (DAT Beats) ma anche allora tutto è funzionale alla rappresentazione di un universo in cui ipermodernità e tradizione si sfocano e sfumano, quasi metafora di quel conflito tra spinte al futuro e dolorosi rigurgiti della memoria che affligge le civiltà di quelle terre
Stefano I. Bianchi