“Flow” reviewed by Neural

Un flusso costante nell’esercizio certo non banale modulato da digitali astrazioni che sono relazionate a una voce: effusioni trattenute, scorrere del tempo, circolare del sangue, ondeggiare e derivare dai propri stessi percorsi, traboccare infine. Uno splendido e poetico album questo del portoghese Vitor Joaquim, intimista e inquieto, che molto racconta nelle sue sequenze instabili del potenziale insito (anche dolorosamente) in ogni relazione fortemente cercata. Lavoro alla quale si è avvezzi, soprattutto quando è pratica consueta mescolare artisticamente le proprie emozioni con quelle d’altri: nell’improvvisazione, nel teatro-danza, nelle forme d’arte multimediale, ad esempio, territori abituali per questo musicista, supportato nel progetto dalle immaginative elaborazioni visuali di Lia, da Filipa Hora (voce), da João Hora e da Emídio Buchinho (chitarre).

Aurelio Cianciotta

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