“Nowhere: Exercises in Modular Synthesis and Field Recording” reviewed by Blow Up


Dopo trent’anni di pratica compositiva — a partire da THU20 sino alla pura ricerca sulle componenti struturalli del suono — passando attraverso varie esperienze a margine da co-editore di Vital Magazine e da fondatore della piattaforma web EARlabs.org, Jos Smolders negli ultimi anni ha applicato alla propria produzione artistica le pratiche Zen a cui si è gradatamente avvicinato nel tempo, cercando quindi di trovare il punto di equilibrio tra pensiero, gesto e sendo dell’esistenza. Le sei composizioni contenute in “Nowhere” sono giustapunto il frutto di questo approccio instintivo e spirituale alla creazione, pagine in cui alla sintesi modulare viene applicata la stessa stilizzata destualità con cui l’autore traccia gli ideogrammi rappresentati sulla copertina dell’album. Quasi si tratasse di riproporre la stessa meticolosità del calligrafo in un contesto del tutto diverso rispetto a quello della scrittura, Smolders procede per variazioni minime condensando in una serie di frammenti di materia elettronica la sua idea di volersi esprimere più attraverso la sottrazione che l’affermazione di sé. L’insieme trasmette quindi un’impressione di forte omogeneità ma talvolta risulta sin troppo radicale nella sua forma estremamente sintetica e controllata. (6/7) Massimiliano Busti