Cem Güney è turco e ha cominciato imparando a suonare la tromba da solo. Poi è andato a studiare musica all’università della California San Mateo. Da allora ha cominciato a percorrere tutte le strade espressive che gli si paravano davanti. La portoghese Cronica Electronica, portavoce di un gusto speciale per l’elettronica contemporanea, spesso ma non sempre con lo sguardo rivolto ai paesi del Mediterraneo, ne cura ora una raccolta di tracce realizzate tra il 2006 e il 2008.
Sono registrazioni live, elaborazioni digitali di suoni ambientali o radiofonici. Tra queste spicca ‘Behold now Bhikkus’, un pezzo ispirato al cosiddetto Nada Yoga, lo yoga dei suoni, un campo assai vasto di pratica e ricerca all’interno dello yoga indiano di matrice vedica. Cem definisce ‘toning’ il suo lavoro, ovvero la creazione di vocalizzi estesi nel tempo sulla base dei quali riconoscere gli effetti dopo un riverbero interno al corpo. Roba tosta e apparentemente complicata su cui Cem ha lavorato in questo modo: ha raccolto un numero di vocalizzi da cui partire e li ha rielaborati sinteticamente con strumenti sviluppati appositamente. Sono i tempi dell’estensione e la combinazione tra le tracce vocali a fare la differenza.
Per chi come la sottoscritta si dedica al suono tramite lo yoga da anni è un curioso esperimento, che sembra portare sott’acqua vibrazioni racchiuse in un’unica voce, che diviene quasi impercettibile all’orecchio, come accade alla grandissima parte dei suoni che ci sono in giro.
Cum si costruisce i suoi strumenti al computer, lavorando più sulla struttura che sulla forma, e producendo un output sonoro a partire di una struttura e di un processo consoni e graditi. I suoni di Praxis sono raffinati anche se ‘parlano come mangiano’. Registrati a Smirne, provengono anche dall’interazione con oggetti speciali scelti dall’autore. Splendida la traccia ‘a phonetics theme’, un taglia e incolla dei tempi nuovi dove si riconoscono anche le registrazioni con la radiolina ad onde corte. ‘Undulations (dedicated to Janek Schaefer)’ si ispira al lavoro di Schaefer e qua e la’ si sente l’influsso di certa elettronica sperimentale contemporanea che da un po’ cominciano a definire sound art. A Cem Güney va di certo il merito di aver contribuito alla definizione di un nuovo linguaggio, se di questo si tratta.
Per chi come la sottoscritta si dedica al suono tramite lo yoga da anni è un curioso esperimento vibrazionale, che sembra portare sott’acqua le voci racchiuse in un’unica voce, che diviene quasi impercettibile all’orecchio, come accade alla grandissima parte dei suoni che ci sono in giro.
Cum si costruisce i suoi strumenti al computer, lavorando più sulla struttura che sulla forma, e producendo un output sonoro a partire di una struttura consona e gradita. I suoni di Praxis sono raffinati anche se ‘parlano come mangiano’. Registrati a Smirne, provengono anche dall’interazione con oggetti speciali scelti dall’autore. Splendida la traccia ‘a phonetics theme’, un taglia e incolla dei tempi nuovi dove si riconoscono anche le registrazioni con la radiolina ad onde corte che si sente parlare ogni tanto lungo l’album. ‘Undulations (dedicated to Janek Schaefer)’ si ispira al lavoro di Schaefer e qua e la’ si sente l’influsso di certa elettronica sperimentale contemporanea che da un po’ cominciano a definire sound art. A Cem Güney va di certo il merito di aver contribuito alla definizione di un nuovo linguaggio, se di questo si tratta. Brendax
via Basebog