L’incessante ricerca di Enrico Coniglio di una rappresentazione auditiva di luoghi abbandonati ha condotto l’artista veneziano nel ravennate, dove insieme a Giovanni Lami ha gettato le basi del suo nuovo esperimento di paesanismo sonoro. Nelle quattro tracce di Lemuria i due hanno cristallizzato un universo di echi e frequenze più o meno disturbate, catturate secondo una logica accidentale e in seguito giustapposte alla stregua dei vari elementi do un paesaggio. La risultante topofonia costituita da saturazioni, frammenti liquidi ed evanescenze statiche non si limita a fotografare l’abbiente di “coltura sonoraâ€, rielaborandone invece i frammenti in un esemplare unico di soundscaping. Raffaello Russo