…i due album firmati Ran Slavin e qui riasemblati in un eraviglioso ambiente fluttuante e mellifluo, dove piccole increspature di suono e crepitii riescono a mandare in estasi gli ascoltatori più delicati. L’utilizzo di chitarre manipolate, di violini triduli e di frequenze molto basse dona sensazioni ora di salubre tepore, ora di leggera asperità , conducendo l’album verso un risultato di piacevole fremito uditivo. (…) Un gran disco, arrichito dal”artwork di Jewboy Co.
Michele Casella