“Product 02” reviewed by Sands

L’israeliano Ran Slavin (aka Tonr, Extract, Iran_Comp, Aerial, Rose Of Jericho…) è stato chitarrista e bassista in gruppi rock ancor prima che musicista elettronico, e i suoni della chitarra continuano ad avere un ruolo fondamentale nei suoi intrecci fennesziani (e sono proprio quei suoni a renderli tali). Tropical Agent e Ears In Water sono due suite di eleganza e raffinatezza esemplari, dove la cristallina sequela delle tessiture, un’autentica trama dalle fibre colorate, scorre fluida, e rinfrescante, come un venticello nell’afa estiva, ma senza mai scendere nel torbido di una eccessiva patinatura. Rispetto a “Endless Summer”, sempre quello il paragone, esiste comunque una buona dose di autonomia, riscontrabile sia in alcuni richiami all’industrial sia in una narrazione chitarristica più definita, riconoscibile in quanto tale. Accanto ad essa, o ‘inside’, un movimento scandito spesso dal ritmo di campane… e tanta ripetitività, o circolarità che dir si voglia. Una musica che comunica la sensazione, come dire, di sorgere dall’acqua, tanto suona attutita, ovattata, lenita, lavata da ogni minima scoria… alla ricerca di una purezza che non può esistere (e questo indirizzo utopico è casomai l’unico difetto del disco). È forse un caso se tre fra le tracce più belle sono Flat Tire at the Dead Sea: splendido excursus dagli accenti morriconiani; Girl In Water: fair play con la voce di Lin Chalozin Doyrat, e Silent Siren: gemma sonora impreziosita da un mendace violino tzigano. Se l’ultimo disco di Fennesz si intitola ‘Venezia’, ancora un richiamo all’austriaco, questo potrebbe intitolarsi ‘Malta’, ‘Rodi’, o con il nome di un’altra isola mediterranea, tanta è la sua concupiscente solarità. Questo genere di musica sembra essere alla frutta, ma “Product 2”, doppio merito al valore, è comunque un buon disco.

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