“A Compressed History of Everything Ever Recorded, Vol. 1” reviewed by Blow Up

L’idea è curiosa: comprimere all’inverosimile “tutto quanto sia stato mai registrato” in un’ora e un secondo, fino ad avere un risultato sonoro che si dichiara “una sorta di buco negro che ha assorbito ogni suono che sia stato fatto finora” e che nella realtà è un misto tra macelli di digital noise merzbowiano e rarefatta ambien isolazionista.

Ovviamente il responsabile della sigla Autodigest non sarà riuscito a portare a termine un’impresa simila ma già il fatto che lo dichiari – ovviamente citando anche Baudrillard nelle note – è di per sé un del segnale dell’imminente fine del mondo, per dirla con Michele Serra. Sublime è dir poco.

Stefano I. Bianchi

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