Monty Adkins’s “Shadows and Reflections” reviewed by Rockerilla


Il tempo, il paesaggio, le immagini e le sensazioni da essi veicolate continuano a essere al centro delle creazioni di Monty Adkins, che in due lavori paralleli applica un a ne approccio sinestetico alla composizione ambientale. A Year At Usher’s Hill mette in luce il pro lo più emozionalmente accogliente del sound artist inglese, racchiuso in undici placide tracce incentrate su brevi loop e stille armoniche echeggianti in un ambiente sonoro ariosamente ovattato. La dimensione spaziale permane elemento decisivo dell’espressione di Adkins, de nita da semplici note pianistiche e decompresse texture organiche, dalle quali prende forma un’impressionistica ambience orchestrale. Pressoché in contemporanea l’artista inglese propone due lunghe tracce su cassetta, realizzate in collaborazione con il pittore Andy Fullalove. Come gli strati di colore danno forma a un’immagine, così Adkins lungo i venti minuti ciascuna di Sounds Of The Shadow e di Sounds Of The Sun dispiega una sequenza di chiaroscuri sonori sotto forma di esili drone e risonanze incorporee. I temperati contrasti che ne risultano si so ondono nelle spire di un’ambience espansa e profondamente meditativa, propellente liquido. Raffaello Russo