La sequenza di ‘banalità adorabili’ si snocciola in piccoli quadri di elettroacustica — digital music sovente penetrati da registrazioni sul campo raccolte nella città natale di Marjampole. Dalla title track in poi la crudezza timbrica si addolcisce di melodie glitch e ninna nanne incerte (Music Box). Gintas KraptaviÄius è molto bravo nella rifinitura della scheggia, nel fare di un’inezia un piccolo universo. Se si accetta la programmatica frammentarietà , il disco dà più di uns soddisfazione. Interessanti i podcasts free sul suo sito.