Artista a tutto tondo ed intellettuale dotato di una particolare sensibilità letteraria e musicale, Lawrence English prova a cimentarsi con la musica concettuale in un album dai movimenti minimali e le atmosfere quasi sofferte. Sei tracce di oscura bellezza, dove le metamorfosi lente e progressive trasportano l’ascoltatore in un regno fatto di drones, field recording e microrumorismo. Si tratta di un disco in puro stile Kranky, dove le nebbie musicali prendono le fila dalle memorie di viaggio dello stesso English; Asia ed Australia sono al centro di questo trip immaginifico, fin troppo magnetico e cerebrale per essere alla portata di tutti ed al tempo stesso così impersonale da sembrare già sentito. Dedicato ad un publico di appassionati e curiosi.
Michele Cassela